La fantasia è forse il tratto più distintivo che separa gli uomini dagli altri animali. Grazie ad essa abbiamo potuto innalzarci dal fango per giungere fin sulla Luna e spingere il nostro sguardo oltre i confini della nostra Galassia. Con la fantasia possiamo immaginare interi mondi in cui ambientare storie che non troverebbero posto nel nostro. Mondi in cui abbiamo visto aggirarsi Hobbit, cavalieri, draghi, divinità, macchine volanti, astronavi, cabine telefoniche e quanto di più meraviglioso e terrificante centinaia di autori siano riusciti a creare, scavando un solco in cui si inserisce questo blog dedicato agli Altri Universi.

giovedì 27 giugno 2013

Blade Runner

Visti i precedenti articoli "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" e "Polvere alla polvere" mi sembrava doveroso concludere finalmente il discorso citando questo film.

Blade Runner è un film del 1982 diretto da Ridley Scott. È uno dei più celebri film di fantascienza, liberamente ispirato al romanzo "Il cacciatore di androidi" (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick, oggi considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi della seconda metà del Novecento (non solo nell'ambito fantascientifico), nonché precursore del filone cyberpunk. Il titolo del film è tratto dal romanzo The Bladerunner (1974) di Alan E. Nourse. [Wikipedia]

La Los Angeles del 2019 è una cupa metropoli a sviluppo verticale, sovrappopolata e costantemente battuta dalla pioggia. L'agente speciale Rick Deckard è un malinconico blade runner ("chi corre sul filo del rasoio"), ossia un incaricato dell'eliminazione, definita eufemisticamente "ritiro", dei replicanti che si sono mostrati inefficienti o hanno commesso dei reati. Si tratta di androidi perfetti e quasi indistinguibili dagli esseri umani, creati per svolgere i lavori più duri sulla Terra e nelle colonie spaziali extramondo: il modello più avanzato è il Nexus 6, dotato di un meccanismo di sicurezza che ne limita la vita a quattro anni.



Quattro androidi tornano clandestinamente sulla Terra per scoprire il modo di prolungare la propria esistenza, guidati dal guerriero Roy Batty (nel film il cognome del personaggio interpretato da Rutger Hauer acquista una "t" nel cognome). Deckard viene incaricato di ritirarli, e comincia a indagare, come i detective dei vecchi noir, documentandosi presso l'azienda che ha prodotto i Nexus 6. Qui si innamora della segretaria del presidente-inventore Tyrrel, la replicante Rachel tanto perfetta da ignorare la propria origine non umana. La caccia ai replicanti procede di pari passo con la tormentata storia d'amore.

Roy e la compagna Priss, ultimi replicanti sopravvissuti penetrano nella casa di Tyrrel con l'aiuto dell'ingegnere capo J.R. Sebastian, affetto da senescenza precoce, e ricevuta conferma che la loro situazione è irreversibile, uccidono entrambi. Dopo un estenuante inseguimento in cui Deckard viene braccato da Roy, deciso a vendicare l'uccisione di Priss, l'umano cade dal tetto di un palazzo. Verrà salvato all'ultimo istante dal replicante stesso. Questi, giunto al termine del proprio ciclo vitale, dimostra così il suo amore assoluto per la vita, sottolineato dal celebre monologo:

"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi,
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire."


Sfinito, Deckard corre verso casa a prendere Rachel, con cui fugge verso i parchi immensi appena al di fuori dell'area urbana.

Versione alternativa
Nel 1991 sarà distribuita una versione "director's cut" in cui si introduce il sospetto che Deckard stesso sia un replicante, salvato dal ritiro dalla benevolenza di un inquietante collega. Nel 2000 il sospetto venne confermato da Ridley Scott, quando dichiarò "Anche Ford era un replicante"; infatti Deckard sogna un unicorno, ed il ritrovamento dell'animale mitologico sotto forma di origami (nel film si nota bene che è il suo collega Gaff a fare gli origami) indica che quel sogno è noto anche a Gaff e che quindi non può appartenere direttamente a Deckard, ma che gli deve essere stato innestato, implicando la sua natura di replicante.

Links interessanti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_cacciatore_di_androidi
https://it.wikipedia.org/wiki/Blade_runner

2 commenti:

  1. Uh!!! La versione altrnativa del 1991 non la conoscevo! Capperi, allora è vero quando dicono che quei pochi minuti in più possono cambiare il senso del film!

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    1. E' un pezzo che non riguardo la "director's cut" ma in effetti ricordo che il sospetto che anche Deckard fosse un replicante mi venne.

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