La fantasia è forse il tratto più distintivo che separa gli uomini dagli altri animali. Grazie ad essa abbiamo potuto innalzarci dal fango per giungere fin sulla Luna e spingere il nostro sguardo oltre i confini della nostra Galassia. Con la fantasia possiamo immaginare interi mondi in cui ambientare storie che non troverebbero posto nel nostro. Mondi in cui abbiamo visto aggirarsi Hobbit, cavalieri, draghi, divinità, macchine volanti, astronavi, cabine telefoniche e quanto di più meraviglioso e terrificante centinaia di autori siano riusciti a creare, scavando un solco in cui si inserisce questo blog dedicato agli Altri Universi.

sabato 2 agosto 2014

Hammer: fate spazio, stiamo tornando.


Una prigione spaziale di massima sicurezza,
tre eroi senza meta e senza gloria,
unico obiettivo: sopravvivere.

Non sapevo che questa stupenda serie stesse per venire riproposta da Mondadori (trovate ulteriori informazioni in fondo a questo post) e sono quindi rimasto stupito quando ho visto il nuovo numero in edicola qualche giorno fa, mentre ero in vacanza. Avevo già preparato da tempo questo post che ho deciso, con qualche ovvio ritocco, di proporvi prima del previsto.

Hammer è una serie a fumetti edita dalla Star Comics, creata da Riccardo Borsoni, Giancarlo Olivares, Mario Rossi, Gigi Simeoni e Stefano Vietti [chiamati anche "il Gruppo Hammer", ndr]. Pubblicata tra il 1994 (anno di uscita del numero zero, Tradita) e il 1996, si è conclusa dopo soli tredici numeri, a causa di difficoltà legate alla gestione del prodotto e a un numero di vendite non sufficientemente alte da garantirne la sopravvivenza nel mercato. Protagonisti della serie sono tre carcerati, Helena Svensson, Swan Barese e John Colter, che dopo essere evasi da una prigione "mentale" decidono di avviare una collaborazione tra loro, affrontando una serie di missioni ad alto rischio. [Wikipedia]




Era un fumetto molto particolare per l'epoca in cui venne presentato, 20 anni fa (buon compleanno), e forse proprio per questo motivo non è piaciuto a tutti. A differenza della concorrenza fantascientifica, rappresentata in pratica solamente da Nathan Never della Bonelli, Hammer proponeva dei personaggi prettamente negativi, brutti, sporchi e cattivi. Anti-eroi dalla moralità discutibile e, per dirla tutta, spesso veramente dei gran bastardi (basta vedere quante volte John Colter ha lasciato indietro qualche compagno) ma, a modo tutto loro, davvero irresistibili. E' probabile che proprio questa caratteristica che li differenziava dai classici personaggi Bonelli, quasi sempre tutti d'un pezzo e sostanzialmente positivi, abbia diviso il pubblico.


Un passaggio in particolare mi ha colpito nell'intervista di cui trovate il link più sotto, ed è questo: "È stata considerata [Hammer, ndr] l'alternativa a Nathan Never solo da chi non sopportava Nathan Never. Ma mi risulta che il buon NN [Nathan Never, ndr] vendesse comunque parecchio, quindi credo che la risposta sia una sola: Hammer è piaciuto tantissimo a pochi. Agli altri forse non è arrivato (colpa di tirature ridicole) o era talmente diverso da inquietare quel tanto che basta. In fondo, il fumetto popolare italiano deve presentare soluzioni, non problemi: eroi positivi che sanno il fatto loro. I tre reietti di Hammer sono tre cialtroni senza speranza che campano alla giornata... un mix micidiale!"
Personalmente leggo ancora Nathan Never ma Hammer è rimasto nel cuore, ricordo ancora quel senso d'angoscia provato dopo la lettura dell'ultimo episodio.
 
La presentazione tratta dal primo numero, Doppia fuga, spiega: "Lo scenario storico-fantastico che si apre sotto i nostri occhi è quello di fine millennio, il terzo. Un periodo burrascoso, caratterizzato da una situazione di pace precaria. Il Sistema Solare è dominato dalla presenza della razza umana, alla quale non è bastato emigrare in posti lontani milioni di chilometri per smettere di azzuffarsi. Ovunque luccica il ghignante sorriso della ipertecnologia che spesso si fonde con quello che resta del lontano passato per creare forme assurde e barocche. Le astronavi viaggiano veloci da un desolato pianeta terraformato a un’isola galleggiante tra gli asteroidi, da una città orbitale a una verdissima foresta artificiale. I porti franchi ospitano i viaggiatori più strani: uomini d’affari senza scrupoli, cyberkiller spietati, mercenari, avventurieri e navigatori al soldo delle compagnie multi planetarie che trasportano ovunque i metalli graffiati agli asteroidi".

I primi tre numeri sono parte di uno stesso episodio, quello in cui viene raccontata l'evasione dei nostri dal gigantesco carcere orbitale di massima sicurezza chiamato Lazareth.
 
Helena Svensson, giovane ladra informatica, viene tradita, dopo aver realizzato un grosso colpo, da Jed, suo complice ed amante. Quest'ultimo la fa catturare e fugge con la refurtiva: preziosi database contenenti i progetti di un rivoluzionario propulsore.
Condannata a scontare una pena di venti anni di reclusione nel carcere orbitale di Lazareth, Helena riesce ad entrare in contatto con un gruppo di detenuti che stanno organizzando un tentativo di evasione agli ordini di John Colter. Per via delle sue capacità di hacker e grazie all'aiuto di Swan, un ex-pilota, Helena riesce ad entrare nel gruppo e a favorire la realizzazione della fuga durante la quale scopre il segreto di Lazareth: i prigionieri vivono ed interagiscono tra loro solo a livello virtuale dato che tutti gli abitanti del carcere sono collegati mentalmente con un enorme simulatore. Una volta fuggiti dal carcere Colter, Swan, Helena, Manola, Obadiah e Wedges cercano quindi rifugio presso la stazione spaziale di un vecchio amico di Colter, il contrabbandiere Takeyama. Sulle loro tracce però si è messo il Capitano Ivan Kosich a bordo di un incrociatore da battaglia con il quale ingaggia un furioso combattimento contro Takeyama per costringerlo a farsi consegnare gli evasi. Ma i nostri riescono a fuggire dalla stazione poco prima che questa venga distrutta a bordo di un cargo che subito battezzano Hammer. Con la loro astronave si dirigono verso Ganimede, sede dell'ordine religioso dell'Enclave dell'Avvento Solare, dove sanno essersi rifugiato Jed. Qui nel corso di una cerimonia voluta dal Cardinale Libertus (a sua volta interessato ai progetti del propulsore) Helena individua e cerca di catturare l'ex-socio che invece viene rapito sotto i suoi occhi da una misteriosa navicella. I nostri ripartono all'inseguimento con a bordo Mata, concubina di Jed, la quale asserisce di sapere dove quest'ultimo sia diretto: una stazione pirata chiamata Nuova Tortuga.


Curiosità [Wikipedia]: Nel numero uno, Doppia fuga, i protagonisti scoprono che la prigione in cui erano rinchiusi è in realtà una gigantesca simulazione virtuale a cui, senza saperlo, erano stati collegati. Lo svolgimento della vicenda presenta numerosissime affinità con quello che quattro anni dopo sarebbe diventato un film di successo planetario: Matrix. Da sottolineare che una trama pressoché identica è anche narrata nella parte iniziale del romanzo "Ai Due Lati del Muro" di Francesco Grasso, Collana Urania n.1189 e Premio Urania 1992, che risulta quindi essere antecedente sia al fumetto che al film di cui sopra.

Ristampa di Mondadori:


La nuova edizione di Hammer si presenta con dimensioni assai più ampie e spettacolari rispetto agli standard tradizionali. La serie mensile è composta da 13 albi, in bianco e nero con l’inedito Formato 423 (18 x 23,5 cm). Nella collana vengono pubblicate tutte le tredici storie originali prodotte dal "gruppo Hammer" in rigoroso ordine cronologico con l’aggiunta di due albi speciali.


Links interessanti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Hammer_(fumetto)
http://www.mentelocale.it/18287-bonelli-vs-hammer-sfida-a-fumetti/

Intervista al "Gruppo Hammer": http://www.intercom.publinet.it/2001/Hammer2.htm

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